Fukushi Ito / Il Diamante

Fukushi Ito

Sono arrivata dal Giappone in Italia nel 1980 dopo una laurea all’Università di Belle Arti. In Giappone avevo studiato moltissimo la storia dell’arte occidentale: Paolo Uccello, Piero della Francesca e poi l’arte moderna e contemporanea, ma non avevo mai visto le opere dal vivo. Per due anni dal mio arrivo ho viaggiato in tutta Europa e ho visitato tutti i principali musei e le chiese…alla fine ho provato un senso di leggerezza. Il viaggio mi aveva aiutato tanto e avevo finalmente capito cosa dovevo fare.

È stato Domenico Papa a propormi di partecipare a Fragile Bellezza e così ho conosciuto l’azienda Il Diamante. Ho ascoltato la loro storia, ho capito che potevamo avere molti punti in comune e che potevo fidarmi. Mi hanno lasciato massima libertà. Alla fine ho affidato loro le mie idee e loro hanno scelto quella che più si adattava al campo dell’oreficeria. Quando due energie positive si incontrano il risultato è sempre positivo.

Con la mia opera ho voluto omaggiare Raffaello nell’anno in cui ricorre il cinquecentenario della sua morte. Le linee sottili alla base del gioiello vogliono evocare la fragilità dell’artista e il tema della mostra. Per me fragilità non è un concetto negativo, ma è sinonimo di sensibilità. Sensibilità e Bellezza. Il riferimento a Raffaello poi è anche ribadito dalle lettere che vanno a comporre la parola “Raff”. L’opera si intitola Nello spazio e nel tempo proprio per evocare questa idea di ponte tra il passato e il presente. Tutto il mio lavoro è basato su un delicato equilibrio tra il ritmo universale del mondo e il mio personale sentire. La bellezza invece è nell’oro, simbolo della città di Valenza. L’oro è luce e la luce è una delle componenti fondamentali del mio lavoro. La creazione del mondo inizia con le parole: «Sia la luce». Per me la luce è bellezza.

Inoltre il concetto di fragilità e l’oro richiamano nella mia mente l’arte del kintsugi, un’antica tecnica e filosofia giapponese che vuole che quando qualcosa si rompe i cocci non vengano gettati via, ma ricomposti, ricucendo le fratture con l’oro per dare all’oggetto nuova vita e farlo diventare più bello e prezioso di prima. Questo è il tema profondo del lavoro che ho portato a Valenza nella nel gennaio scorso.

Arte e artigianato sono due aspetti strettamente legati fra loro. Si può realizzare un’opera d’arte solo studiando le tecniche. Conoscere le tecniche e saperle applicare è indispensabile per poter dare forma alle idee. L’idea da sola è pura filosofia. L’artista invece è colui che crea l’idea, anche con le mani. In questo senso apprezzo l’artigianalità del mio lavoro e in tal senso credo che l’artigianato sia una forma d’arte.

Maurizio Martone

Il Diamante nasce nel 1994 e da quasi trent’anni porta avanti l’antica arte valenzana del gioiello unendo tradizione, innovazione e tecnologia. Siamo stati tra i primi a Valenza a utilizzare il microscopio, le tecniche di micro-incassatura, il laser per la saldatura, il forno a nastro, i micromotori ad alta precisione… spesso si tratta di invenzioni nate per altri settori importati nel campo dell’oreficeria per migliorare il risultato. Abbiamo anche registrato alcuni brevetti, ci piace sperimentare e innovare.

 L’idea di partecipare a questo progetto mi è piaciuta da subito proprio perché era l’occasione di far vedere che tra un’artista e un artigiano non c’è differenza. L’artigiano è un artista che lavora con altri materiali. Ho scelto di collaborare con Fukushi Ito perché man mano che sfogliavo i suoi cataloghi e che osservavo le sue opere con queste forme geometriche che ricordano molto le linee della gioielleria, mi venivano in mente una miriade di idee. Vedevo le sue opere già trasformate in gioielli e ho capito che il connubio era possibile.

Poi Fragile bellezza richiama alla mente sia un gioiello sia la donna, fragile, ma non nel senso negativo del termine, ma nel senso di delicata, dolce. La bellezza e la raffinatezza di un gioiello esaltano la bellezza femminile.

La mia azienda è una grande famiglia e spesso parlo al plurale, ma in questo caso ho voluto seguire il progetto personalmente. Ho chiesto all’artista di sentirsi libera di creare e tra i molti disegni che ci ha fornito ho scelto il disegno che più mi ha sollecitato. L’opera è un cerchio in cui passano diversi fili saldati a mano uno a uno usando il laser. Anche la scritta è stata creata e traforata con il laser: la tecnologia che viene in aiuto alla tradizione. Il risultato è stato poi sottoposto all’artista prima di portare a compimento il lavoro.

Credo che il risultato sia un bellissimo connubio. Ci credo profondamente. A volte mi viene da dire: “Mollo tutto!”, ma a distanza di anni questo è il mio lavoro, mi piace e lo porto avanti ancora con grande passione.

Opera

Nello spazio e nel tempo / Raffaello Sanzio
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Artista

Fukushi Ito
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Azienda

Il Diamante
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